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Genesis Day Surgery

PAP-Test

PAP-Test

Il Pap-test, o test di Papanicolaou dal nome del medico che lo inventò, è un esame di screening rapido e semplice, che persegue l’obiettivo di individuare le donne a rischio di cancro della cervice uterina, ma che può anche evidenziare la presenza di infiammazione e di infezioni.

Tale test, che non comporta pericoli o dolore, tranne per un leggero fastidio percepibile dalla paziente durante il prelievo, viene eseguito dal ginecologo durante una visita e prevede il prelievo di cellule dal collo dell’utero e dal canale cervicale al fine di identificare precocemente quelle alterazioni/anomalie cellulari che precedono la comparsa di tumore.

Le donne dovrebbero sottoporsi a questo esame ogni tre anni a partire dall’inizio della vita sessuale, comunque non più tardi dei 25 anni, e fino ai 30 anni (età dalla quale è consigliato lo screening con il test per Papilloma virus, HPV-DNA test).

Per effettuare l’esame, dopo l’introduzione in vagina di uno speculum per permettere la migliore visione della cervice, il ginecologo, previa delicata detersione con una garza in caso di secrezioni/muco abbondanti, provvederà prima al prelievo delle cellule dell’esocervice usando una spatola (spatola di Ayre), poi al prelievo delle cellule endocervicali mediante uno spazzolino (Cytobrush).

Il materiale prelevato verrà quindi strisciato su un vetrino, subito fissato mediante sostanze specifiche ed inviato allo specialista di anatomia patologica per la valutazione.

Oggi è possibile utilizzare anche la metodica “thin prep(citologia in fase liquida) che prevede il deposito dei campioni di cellule prelevate in un barattolo contenente liquido di conservazione, invece che su vetrino.

In tale metodica, il prelievo delle cellule sarà effettuato con modalità similari, ma verrà usata una spatola in materiale plastico ed il cytobrush, in caso di campionamento effettuato separatamente per l’esocervice e per l’endocervice, oppure si userà uno strumento unico a forma di alberello con setole più corte ai lati e setole più lunghe al centro per effettuare contemporaneamente il prelievo esocervicale ed il prelievo endocervicale rispettivamente.

Questa tecnica, oltre ad avere una sensibilità e specificità almeno paragonabili a quelle della citologia convenzionale, garantirebbe la possibilità di riutilizzare il liquido residuo per metodiche molecolari, la riduzione dei tempi di lettura e del numero di campioni insoddisfacenti.

Il Pap-test andrebbe effettuato preferibilmente dopo almeno tre giorni dal termine delle mestruazioni, in assenza di perdite di sangue, dopo un’astinenza dai rapporti sessuali di almeno due giorni, dopo almeno tre giorni dall’ultima applicazione di ovuli/creme/lavande vaginali.

Le pazienti che assumono contraccettivi estroprogestinici orali o che abbiano un dispositivo intrauterino interno (“spirale”) possono eseguire l’esame, così come non ci sono controindicazioni per le donne in gravidanza.